La difesa del verde (secondo loro…)

Continua da LA SPINTA, periodico di Allea

Il 23 dicembre scorso nel cortile della scuola elementare, è stato abbattuto un intero filare di sette querce americane.

L’abbattimento è avvenuto senza che nessuno degli attori in causa fosse stato preavvertito. Non il personale scolastico, non l’assessore alla cultura e all’istruzione che è stata tempestivamente contattata dalla dirigente scolastica e si è dichiarata all’oscuro di tutto. La sequenza degli eventi impone alcune riflessioni. Innanzi tutto ha confermato la consueta incapacità dell’Amministrazione Comunale a comunicare sia all’interno dei propri uffici che all’esterno nei confronti dei cittadini. In questo caso molto probabilmente non è stata disattesa alcuna legge o regolamento ma sicuramente è mancato il rispetto nei confronti di un’altra istituzione. Ma non è esclusivamente una questione di cortesia tra istituzioni, o semplicemente di educazione; la relazione dell’agronomo (non una perizia si badi bene), protocollata il 30 Ottobre, evidenziava la pericolosità derivante dallo stato di degrado delle piante.

Attenzione alle due date. Dal 30 Ottobre al 20 Dicembre, ultimo giorno prima delle vacanze natalizie, la scuola era aperta ed ha vissuto una situazione di pericolo per bambini e personale scolastico, ma anche per chiunque altro si fosse trovato a passare nelle vicinanze delle piante.

La dirigenza scolastica, tenuta all’oscuro di tutto, non ha potuto mettere in atto alcuna necessaria misura di prevenzione. I docenti e il Consiglio d’Istituto al completo hanno voluto evidenziare la grande negligenza dell’Amministrazione Comunale auspicando nel contempo un miglioramento dei rapporti tra le due istituzioni.

Vorrei considerare anche il punto di vista degli alberi. La relazione dell’agronomo incaricato dal Comune suggeriva la necessità dell’abbattimento. E’ risaputo che la valutazione di stabilità può essere realizzata a diversi livelli di approfondimento. Il livello scelto deve essere specificato negli “obiettivi” del lavoro, stabilito in accordo fra il valutatore e il committente (il Comune di Angera nel nostro caso).

Si definiscono tre livelli di valutazione di stabilità:

  • Livello 1: Visuale speditivo,
  • Livello 2: Ordinario,
  • Livello 3: Avanzato.

Probabilmente , da quanto è dato di capire dalla relazione, la valutazione si è fermata al primo livello e non si è proceduto ad esami strumentali più approfonditi (martello a impulsi, tomografo sonico, frattometro…).

Perché ci si è fermati? Per risparmiare sui costi della perizia? Per la assoluta certezza maturata dal tecnico agronomo/valutatore? Si è deciso del destino di un gruppo di alberi della veneranda età di almeno 50 anni tramite una valutazione visuale senza che venisse presa in considerazione la possibilità di efficaci interventi di manutenzione.

Esistono infatti tecniche di consolidamento che permettono di conservare gli esemplari arborei in sicurezza. Non ci fermeremo alla disapprovazione di quanto accaduto. E’ preannunciata un’interrogazione a livello di Consiglio Comunale per avere risposte ai molteplici interrogativi che la vicenda dell’abbattimento ha suscitato.


Il momento in cui, il 23 dicembre 2019, le piante venivano abbattute.


In seguito alla nostra interrogazione in sede di Consiglio Comunale presentata il 17 gennaio 2020 (vedi qui), il filare di piante è stato ripristinato in data 22 febbraio 2020 con la messa a dimora di 8 esemplari di acero di monte (Acer pseudoplatanus).

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